150 anni fa - Fatto il telescopio, bisogna fare l'Osservatorio!
un articolo della serie: 150 anni fa - le tappe della fondazione dell'Osservatorio di Arcetri
Il 13 aprile 1866 Giovan Battista Donati scrive a Giovanni Virginio Schiaparelli, direttore dell'Osservatorio di Brera:
Carissimo Amico e Collega, [...] La Macchina Equatoriale per il Gran Rifrattore dell’Amici è finalmente terminata, e non manca che di ripulirla; ma questo non potrà farsi che quando sarà stata collocata al suo posto definitivo. E chi sa quando sarà! Per ora la Macchina e il Cannocchiale sono in una stanza terrena. Ho chiesto un sussidio al Municipio per vedere se mi riesce di collocare la Macchina convenientemente. Dice che il Municipio è ben disposto; ma però sono sette mesi che ho fatto la domanda e non ho avuto anche risposta!
Con la legge del 1864 Donati era riuscito ad ottenere i fondi per la realizzazione della montatura equatoriale per il Gran Rifrattore dell’Amici. I finanziamenti gli avevano anche permesso di spronare la costituzione dell'officina di strumenti scientifici di Giuseppe Poggiali: la montatura fu la prima grande commissione di quelle che poi diventeranno le Officine Galileo.
Il basamento in ghisa del telescopio Amici, fuso dalla Fonderia Benini del Pignone nel 1866.
Ma i locali della vecchia Specola di Firenze non erano adatti all'installazione del telescopio, che giaceva inoperoso insieme alla nuova montatura in un magazzino del Museo. Un errore di calcolo da parte di Donati? Certo che no! Donati sapeva benissimo che sarebbe occorso un nuovo Osservatorio, ma intanto aveva sfruttato l'occasione per avere un telescopio funzionale. Ora occorrevano i fondi per il nuovo edificio... se solo il Municipio si fosse dichiarato disposto a partecipare alla spesa insieme al Ministero...
La lettera è conservata nell'Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera a Milano (Corrispondenza Scientifica-141/39)