150 anni fa - Il dotto fra i principi
un articolo della serie: 150 anni fa - le tappe della fondazione dell'Osservatorio di Arcetri
Il 2 dicembre 1871 Donati mostrò il cantiere del nuovo Osservatorio ad un ospite d'eccezione, Pedro de Alcântara João Carlos Leopoldo Salvador Bibiano Francisco Xavier de Paula Leocádio Miguel Gabriel Rafael Gonzaga de Habsburgo-Lorena e Bragança; in breve Pedro II (1825-1891), imperatore del Brasile.
L'imperatore viaggiava "in incognito" (ovvero senza la pompa delle visite di stato) come Duca d'Alcantara, ed era la prima volta che veniva nel vecchio continente. Il suo viaggio durò 10 mesi e toccò Portogallo, Spagna, Francia, Inghilterra, Belgio, Germania, Austria, Italia ed Egitto. In Italia fu molto ben accoltò, anche per la sua conoscenza della lingua italiana, appresa dalla moglie Teresa Cristina delle due Sicilie: a lui si devono traduzioni al portoghese di opere come l'ode "Il cinque maggio" di Manzoni, di parte dei Promessi Sposi e di alcuni canti della Divina Commedia. I suoi interessi erano vastissimi e spaziavano dalla letteratura alla musica, all'archeologia, alle arti, alla tecnologia, alle scienze. E fra queste ultime l'astronomia era forse la sua scienza prediletta: Egli parla d’astronomia non solo come uomo che l’ha studiata, ma anche come scienziato che ne segue attentamente i progressi, ebbe a dire l'astronomo italiano Annibale de Gasparis. Non a caso visitò numerosi osservatori astronomici, sia in questo che nei suoi due successivi viaggi in Europa (tornò ad Arcetri anche nel 1877 e nel 1888).
Don Pedro fu a Firenze dal 30 novembre al 5 dicembre 1871. La stampa si produsse, con non poca fatica, in ampi resoconti sulle irrefrenabili attività dell'imperatore: Render conto di tutte le escursioni, che van facendo nella nostra città le LL. MM. l’Imperatore e l’Imperatrice del Brasile, sarebbe impossibile, scrisse un giornalista del quotidiano fiorentino La Nazione. Solo il 2 dicembre, data del suo 46o compleanno, Don Pedro visitò gli atelier di alcuni artisti, la Biblioteca Nazionale e l’Archivio di Stato, le chiese di San Salvi, Santa Maria Novella, lo stabilimento fotografico Alinari, la Basilica di San Lorenzo, le Cappelle Medicee, la Biblioteca Laurenziana, il Museo Nazionale del Bargello, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Santa Croce, il Viale dei Colli da poco realizzato, il Museo di Fisica e Storia Naturale; ed infine, il sito del nuovo Osservatorio! Ben lieto della visita, Donati lo accolse, col rammarico però di non potergli mostrare ancora ultimato l'edifizio per questo da lungo tempo iniziato.
Pedro II nel 1870 (fonte: wikipedia)
La visita di questo dotto fra i principi al nuovo Osservatorio, che appariva allora una mole indigesta, fu ricordata da Donati nel discorso inaugurale del 27 ottobre 1872. Per l'astronomo, la visita dell'imperatore aveva avuto un'importanza pari a quella di uno dei principi fra i dotti, l'autorevole astronomo tedesco Otto Wilhem Struve(1819-1905), direttore dell'Osservatorio imperiale russo di Pulkovo, che aveva visitato il cantiere di Arcetri poco prima, il 19 ottobre 1871. Degli scritti di Struve sull'astronomia italiana, e di un suo resoconto sulla visita del 1871, Donati si era servito proprio per promuovere il progetto di Arcetri.
Per le fonti, si veda S. Bianchi, "Un imperatore ad Arcetri", Giornale di Astronomia, 2012, 38/2, pp. 2-12.