150 anni fa - il sogno di una Scuola Normale Superiore ad Arcetri
un articolo della serie: 150 anni fa - le tappe della fondazione dell'Osservatorio di Arcetri
Il 9 novembre 1865 Carlo Matteucci, direttore del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, scrisse al sindaco Luigi Guglielmo de Cambray Digny e ai consiglieri comunali appellandosi alle tradizioni scientifiche fiorentine:
Non è a Voi [...] che starò a ricordare come fra le tante glorie di cui è piena la storia del Vostro paese e quella principalmente della vostra Città sovrasti imperitura ed ogni giorno più fruttuosa quella di aver data la vita ad una Scuola che segnando le vie dischiuse da Galileo e dall’Accademia del Cimento ha diffuso nel mondo lo strumento più potente del sapere umano: il metodo sperimentale.
L'obiettivo della lettera era quello di avere il concorso del Municipio di Firenze alle spese per la costruzione di un nuovo Osservatorio astronomico, per il quale da pochi mesi era stata scelta la collocazione ad Arcetri:
La Specola del Museo [...] non può più oggi per i moderni progressi dell’Astronomia servire agl’istrumenti che abbiamo, e sarebbe condannare quell’Osservatorio e il suo giovane Direttore, già illustre per alcune ben note scoperte, ad un’inazione vergognosa e dannosa per il Paese e per la Scienza, se per tempo non si provvedesse a collocarla in luogo opportuno, cioè sulle colline più prossime alla Città dove il terreno è stabile e l’orizzonte libero e puro. Per gli studj fatti, questa località fu trovata a pochi passi dal Poggio Imperiale [...]
Ma la visione di Matteucci era ancor più grande: perché spostare solo l'Osservatorio? Perché non spostare tutto il Museo negli ampi locali della villa medicea del Poggio Imperiale, vicina alla località scelta per l'Osservatorio?
Ma non basta provvedere all’Osservatorio né l’Osservatorio può essere senza danno staccato dalle altre scuole di Scienze Fisiche e Naturali. Il Museo [...] deve oggi tornare quello che in origine fu e che le scienze italiane e le nuove sorti di Firenze richiedono, una raccolta di gabinetti e di laboratorj dove i giovani più distinti del Regno, gli eletti delle nostre Università trovino i mezzi per perfezionarsi e per divenire inventori e cultori delle Scienze sperimentali e dotti insegnanti. Questa trasformazione del Museo non può operarsi nell’edifizio in cui è ora collocato [ma] in un locale opportuno. Questo locale esiste; è prossimo al nuovo osservatorio ed ha tutti i pregi che si richiedono per un grande Istituto di perfezionamento delle Scienze fisiche e Naturali. Questo locale è il Palazzo del Poggio Imperiale ed io non esito ad affermare che il Museo e il nuovo Osservatorio stabiliti in quell’edifizio formerebbero uno dei più grandi stabilimenti d’istruzione e di ricerche che il mondo civile possegga in quel genere.
Matteucci sognava di trasformare il Museo in una Scuola Normale Superiore di Scienze Fisiche e Naturali, un istituto dove insegnassero i maggiori luminari delle scienze, e dove i giovani venisserro educati alla ricerca scientifica e all'insegnamento superiore. Ma la villa del Poggio Imperiale era già occupata...
Né ci deve arrestare l’essere ora il Poggio Imperiale destinato per un educandato femminile, non essendo difficile di rinvenire in Firenze un edifizio che possa servire a quell’uso, e ad ognuno di voi si affaccerà già alla mente, fra i molti Conventi ed Educandati retti al presente da Corporazioni religiose, non pochi locali che potrebbero servire a raccogliere le fanciulle del Collegio della SS. Annunziata.
Putroppo l'Educandato femminile della SS. Annunziata era stato traslocato nella villa proprio in quell'anno, per far posto al Ministero del Lavoro che si era insediato nei suoi vecchi locali del centro cittadino. Apparentemente non si voleva spostare nuovamente la scuola dopo nemmeno un anno. O forse il progetto di Matteucci era troppo grandioso e dispendioso per le disastrate finanze del neonato Regno d'Italia e del Municipio della nuova Capitale...
Solo il progetto del nuovo Osservatorio andò avanti, mentre la villa è ancora oggi sede dell'Educandato della SS. Annunziata.
La lettera di Matteucci è conservata nell'Archivio Storico del Comune di Firenze, Affari generali - Affari del Sindaco, 1866/1. Nonostante il progetto fosse già tramontato, nel 1866 Matteucci rese pubblica la proposta che aveva fatto al Ministero della Pubblica Istruzione.