Premio "Stefano Magini" per tesi di Laurea Magistrale in Astrofisica

Dal 2016 l'INAF Osservatorio Astrofisico di Arcetri (OAA) istituisce il Premio “Stefano Magini” per tesi di Laurea magistrale in Astrofisica. In virtù del desiderio espresso dalla dott.sa Maria Grazia Magini, l’iniziativa serve a onorare la memoria di Stefano Magini e ricordare la sua attività nella progettazione e nella realizzazione di strumentazione scientifica.

Stefano Magini (1957-2014)

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Stefano Magini  nasce nel  1957  alle Cinque Vie, località  della periferia sud di Firenze dove cresce e vive circondato dall’affetto dei familiari, lui figlio unico “coccolato” dai genitori e da ben quattro nonni, e dei suoi molti amici. Fra questi sono particolarmente importanti i compagni di scuola dell’Istituto tecnico per geometri “Galileo Galilei” di Firenze, rimastigli legati e sempre vicini, fino alla malattia per la quale è deceduto, nel 2014, a soli 57 anni.

Diplomatosi geometra, Stefano lavora come operatore meccanico nella Officina meccanica S. Salvadori,  con sede operativa in via dei Serragli a Firenze, della quale il padre Mauro è uno dei soci. La ditta Salvadori, collabora nella realizzazione di dispositivi scientifici ottici per l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri e per altri istituti sulla collina. Qui Stefano si appassionerà sempre più alla progettazione e realizzazione di quei delicati strumenti già allora destinati alle facoltà universitarie.

Il progressivo ritiro dei soci impone la chiusura dell’Officina Salvadori. L’attività viene rilevata da Mauro Magini che con il figlio dà vita all’Officina Meccanica di precisione "Stefano Magini s.n.c.". Nel 1993 l’azienda trasferisce la sua sede ad Olmo di Scandicci,  si specializza in accessori per banchi ottici e strumenti di meccanica di precisione, continuando a collaborare con gli istituti di Arcetri e altri centri di ricerca in Italia e nel mondo. Scorrendo l’elenco delle istituzioni per cui la Stefano Magini  opera  si trovano  gli atenei di Firenze, di Pisa, di Napoli, la Sapienza di Roma, il Politecnico di Torino, il Consorzio CEO fino alle Università di Santiago del Cile e di Nairobi.

Particolarmente prolungato e fruttuoso il rapporto con l’Osservatorio  Astrofisico di Arcetri cui egli dedica sempre un’attenzione particolare. Un luogo privilegiato di lavoro in cui sono nati anche rapporti di amicizia. Stefano Magini amava molto la vita “all’aria aperta”, dedicava il suo tempo libero alla caccia e alla pesca, alla moto, alla fotografia e ai viaggi.

Informazioni e invio candidature: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


 

 
  Edizione 2022

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  La scadenza per l'invio delle domande è il 28 febbraio 2023
  Nomina Commissione giudicatrice

RISULTATI

Il vincitore dell'edizione 2022 del Premio Stefano Magini è il Dott. Giacomo Rivolta con la Tesi di Laurea Magistrale dal titolo "Carbon based coatings for X-ray optics”, conseguita l'8 aprile 2022 presso l’Università degli Studi di Milano.

Decreto DD99/2023 del 20/10/2023


 


  Edizione 2021

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  La scadenza per l'invio delle domande è il 31 gennaio 2022.

 RISULTATI

La vincitrice dell'edizione 2021 del Premio Stefano Magini è la Dott.ssa Laura Leuzzi con la tesi "Characterization of Convolutional Neural Networks for the identification of Galaxy-Galaxy Strong Lensing events”, conseguita il 12 marzo 2021 presso l'Università degli Studi di Bologna.

Viene inoltre assegnata la menzione speciale alla seguente tesi di laurea magistrale:

- Dott.ssa Giulia Illiano, con la tesi “Pointing to the Origin of Optical and X-ray Pulsations of a Transitional Millisecond Pulsar: Simultaneous High Time Resolution Observations of PSR J1023+0038”, conseguita il 18 ottobre 2021 presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

Decreto DD77/2022 del 10/10/2022


 


  Edizione 2020
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RISULTATI

La vincitrice dell'edizione 2020 del Premio Stefano Magini è Giulia Tozzi con la tesi "Connecting UFOs and galaxy scale outflows in high-z quasars with integral field spectroscopy”.

Viene inoltre assegnata la menzione speciale alle seguenti tesi di laurea magistrale:

- Francesco Zagaria con la tesi “On the evolution of dust grains in planet-forming discs in binary systems
- Matilde Signorini con la tesi “Towards a precise determination of cosmic distances with quasars”.


 


 
Edizione 2019

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RISULTATI

Il vincitore dell'edizione 2019 del Premio Stefano Magini è il Dott. Giacomo Cordoni, con la Tesi di Laurea Magistrale dal titolo “Multiple Stellar Populations in Magellanic Clouds Clusters: disentangling between age spread and rotation”, conseguita il 21 giugno 2018 presso l’Università degli Studi di Padova.

Viene inoltre assegnata la menzione speciale alle seguenti Tesi di Laurea Magistrale:

- “Calibration of the astronomical imaging X-ray polarimeter on board the IXPE mission” conseguita il 30 settembre 2019 dal Dott. John Rankin presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza;

- “Studio delle sovradensità negli ambienti dei quasar ad alto redshift 4.65 < z < 6.59: traccianti di protocluster” conseguita il 17 maggio 2019 dalla Dott.ssa Rossella Ragusa presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Decreto n. 32/2020, 1 luglio 2020


 


  Edizione 2018
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  Nomina commissione

RISULTATI 

News Media INAF 01/10/2019

Candidato: MARCO CILIBRASI
Titolo della tesi di Laurea: A semi-analytical model for the formation of Jupiter’s satellites in circumplanetary disks
Abstract: The satellites of Jupiter are thought to form in a circumplanetary disc (CPD), i.e. a small disc forming around a giant planet when a gap is opened in the protoplanetary disc. We study the forma- tion and orbital evolution of moons with a population synthesis approach, by varying the dust-to-gas ratio, the disc dispersal timescale and the dust refilling timescale in such a disc. The CPD initial conditions (density and temperature) are directly drawn from the results of 3D radiative hydrody- namical simulations. The disc evolution is taken into account within the population synthesis, and the satellitesimals were assumed to initially grow via streaming instability, then via dust accretion, while they migrate through the disc.
We find that the moons form fast, often within 104 years, due to the short orbital timescales in the disc. They form in sequence, and many are lost into the planet due to fast type I migration, polluting Jupiter’s envelope with typically 15 Earth-masses of metals. The last generation of surviving moons can form very late in the evolution of the giant planet when the disc has already lost more than 99% of its mass. The late circumplanetary disc is cold enough to sustain water ice, hence not surprisingly 85% of the moon population has icy composition. The distribution of the satellite-masses is peaking slightly above Galilean masses, up until a few Earth-masses, in a regime which is observable with the current instrumentation around Jupiter-analog exoplanets orbiting sufficiently close to their host stars.

Candidato: ANTONIO PENSABENE
Titolo della tesi di Laurea: The ALMA view of the high redshift relation between supermassive black holes and their host galaxies
Abstract: The existence of tight correlations between supermassive black holes (BHs) and their host galaxies properties in the local Universe suggests a closely linked evolution. Investigating these relations up to the high redshifts (z > 6) is thus crucial to understand the interplay between star-formation and BH growth across the cosmic time and to set constraints on galaxy formation and evolution models. In this work, I present the relation between black hole mass (MBH) and the host galaxy dynamical mass (Mgal) for a sample of 10 high-z (z ~ 2 – 7) quasars for which we have obtained measurements of the host galaxy kinematics from archival data of the Atacama Large (Sub-)Millimeter Array (ALMA). Thanks to the unparalleled capabilities of ALMA, we are now able to spatially resolve the kinematics of cold gas traced by bright atomic/molecular lines such [CII] or CO and measure the galaxy masses through a full kinematical modelling of galaxy disks even at the highest redshifts, thus avoiding all possible biases and effects introduced by the rough estimates usually adopted so far (photometric measurements of stellar masses, virial estimates, etc.). Up to redshift z ∼ 5, the MBH/Mgal ratio is consistent with the extrapolation of the relation inferred at z < 3. At z > 5 we find a steady decrease of the MBH/Mgal ratio with increasing redshift, possibly witnessing the phase of fast growth of the BHs compared to the host galaxies. I will discuss how these results fit within the coevolution scenario and highlight the constraints that they pose on models of galaxy evolution.


 


  Edizione 2017
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RISULTATI

Candidato vincitore: ANDREA ZANNONI
Titolo della tesi di Laurea: Revelation of exoplanetary atmospheres through high-resolution transmission spectroscopy
Abstract: our knowledge of exoplanetary atmospheres is growing exponentially in the last years, as we are passing from an era of exoplanet detection to one of exoplanet characterization. In my thesis, I examined the high-resolution transit data of the hot Jupiter HD 189733b, with the goal of detecting the sodium spectral signature in the exoplanetary atmosphere. Using the technique of transmission spectroscopy, I found excess absorption inside the core of the sodium doublet, but I also found evidence that most of this signal has stellar origin. Correcting for the stellar effects of rotation and center-to-limb variation, I retrieved the correct absorption due to exoplanetary sodium. Considering the increase of the instrumental precision and that the line-profile is used to derive the properties of the atmosphere, a careful disentangling of planetary and stellar contributions is an indispensable task for a correct exoplanetary atmospheric characterisation.

Menzione speciale 2017
Candidata: CHIARA MININNI
Titolo della tesi di Laurea: Interstellar Phosphorus in High Mass Star Forming Clouds: Multi-line Observations of the PN Molecule
Abstract:  Phosphorus is one of the crucial elements for life. It plays a central role in the structure of essential biotic molecules, such as nucleic acids (DNA and RNA), phospholipids (the skin of all cellular membranes) and the adenosine triphosphate (ATP), from which all forms of life assume energy. Despite its importance, the chemistry of Phosphorus in the interstellar medium (ISM) is still poorly known. The molecule of PN is one of the two P-bearing molecules detected in star-forming regions (PN & PO), but it is still not clear under which conditions it is formed. In order to investigate the main chemical route that leads to the formation of PN and the main mechanism of desorption, we present multi-line observations of PN towards 18 massive dense cores in different evolutionary stages. We compared the results for the molecule of PN with other molecules, tracing different chemical and physical conditions: SiO, SO and CH3OH. From our results an important release mechanism of PN seems to be sputtering of dust grains in shocked regions, but this can not be the only mechanism since the line proPiles of some of the sources do not show high-velocity wings (associated with shocked material), but narrow line widths. This conPirms the previous results of Fontani et al. (2016), and reinforces the conclusion that the origin of PN is not to be considered unique, since it could form in both shocked and quiescent gas.


 


  Edizione 2016

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RISULTATI 

Candidata vincitrice:  ELISA BORTOLAS
Titolo della tesi di Laurea: Dynamics of Massive Black Hole Binaries in Galactic Merger Remnants
Abstract: Le binarie di buchi neri supermassicci (di massa pari a milioni o miliardi di masse solari) sono oggetti di grande interesse per l’astrofisica contemporanea: secondo la teoria della Relatività Generale, la loro coalescenza darebbe origine a un lampo estremamente potente di onde gravitazionali a bassa frequenza; tale radiazione potrà essere rivelata da futuri osservatori spaziali quali l’interferometro LISA, e costituirà un mezzo unico per misurare con precisione senza precedenti le proprietà ancora dibattute degli oggetti che ne sono sorgente.
La tesi studia i processi che portano alla coalescenza di due buchi neri attraverso simulazioni numeriche ad altissima precisione. In particolare, le simulazioni partono dalla fusione (merger) di due galassie e studiano come i buchi neri da esse ospitati vengono a formare un sistema binario. Il principale risultato della tesi riguarda lo studio del moto browniano della binaria: a seguito dell’interazione con le singole stelle nella galassia ospitante, i due buchi neri ricevono un ‘contraccolpo’ che li porta a scostarsi dal centro del sistema. Questo effetto è trascurabile nelle galassie reali, ma potrebbe essere artificialmente aumentato nelle simulazioni numeriche e minare la validità di una serie di studi numerici recenti, i quali garantiscono che le binarie possono raggiungere la fase di emissione di onde gravitazionali in un tempo più breve dell'età dell’Universo.  Il lavoro della candidata indica che tale effetto artificiale sarebbe trascurabile nelle simulazioni più accurate oggi disponibili, e conferma che gran parte delle binarie di buchi neri supermassicci possono fondersi in un unico sistema entro qualche miliardo di anni al più.


 


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