150 anni fa - Firenze Capitale: una nuova ed eccellente prospettiva

un articolo della serie: 150 anni fa - le tappe della fondazione dell'Osservatorio di Arcetri

Le faccio le mie congratulazioni per la nuova ed eccellente prospettiva che si apre al suo Osservatorio per trasporto della Capitale. Non manchi di approfittarne in tutti i modi possibili.

Così scriveva il 23 settembre 1864 Giovanni Virginio Schiaparelli, direttore dell'Osservatorio di Brera a Milano, al suo collega e amico Giovan Battista Donati, direttore dell'Osservatorio di Firenze (la lettera è conservata nella sezione Manoscritti della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze - Carteggi Vari, 325,241) . Da pochi giorni era stato reso noto che, in seguito della Convenzione di Settembre con la Francia, la capitale del Regno d'Italia sarebbe stata trasferita da Torino a Firenze. Se i torinesi accolsero la notizia con sgomento (il 21 ed il 22 settembre scoppiarono a Torino delle sommosse popolari, represse nel sangue), i fiorentini non sembrarono troppo entusiasti all'idea dello stravolgimento delle loro abitudini cittadine.

Ma almeno per Donati e per il suo progetto di costruire un nuovo Osservatorio, lo spostamento della capitale avrebbe portato qualche vantaggio, come sosteneva Schiaparelli. Ed indubbiamente lo fece, ma non per il momento.

Infatti l'effetto immediato fu, nei mesi seguenti, quello di far tramontare il progetto di costruire il nuovo Osservatorio nel Giardino del Cavaliere, all'interno del Giardino di Boboli di pertinenza di Palazzo Pitti. Nonostante le trattative intavolate con l'intendente della Real Casa Luigi Guglielmo De Cambray Digny,  la Corte, trasferendosi a Palazzo Pitti, non poteva più concedere l'utilizzo del Giardino del Cavaliere.

Progetto di un Osservatorio al Cavaliere

Il fallito progetto dell'Osservatorio nel Giardino del Cavaliere (Archivio Osservatorio di Arcetri)