Breve storia dell'Osservatorio
Il primo osservatorio astronomico di Firenze fu la “Specola” annessa al Regio Museo di Fisica e Storia Naturale, costruito alla fine del XIX secolo su volere del granduca Pietro Leopoldo di Lorena. Col passare del tempo gli astronomi fiorentini si resero conto che l’edificio della Specola non offriva condizioni ottimali per le osservazioni (sia per la nascente illuminazione pubblica che per la scarsa stabilità e capienza del “Torrino” da cui venivano fatte le osservazioni). Per questi motivi, Giovan Battista Donati, direttore dalla fine del 1859, si adoperò affinché venisse costruito un nuovo osservatorio.
Giovan Battista Donati (1826-1873) Fondatore dell'Osservatorio di Arcetri (a sinistra) e Wilhelm Tempel (1821-1889; a destra)
Il nuovo Osservatorio astronomico, progettato per ospitare il più grande rifrattore d'Italia - il telescopio Amici, venne inaugurato il 27 ottobre 1872 sulla collina di Arcetri. La località di Arcetri, oltre ad essere migliore per le osservazioni, aveva anche un profondo significato simbolico. Non lontano dall'Osservatorio, si trova la villa de "Il Gioiello", ultima dimora di Galileo Galilei.
Inaugurazione dell'Osservatorio, 27/10/1872 (cortesia della Biblioteca Nacional do Brasil).
Poco dopo l'inaugurazione dell'Osservatorio Donati moriva, colto da colera durante un congresso a Vienna sulla meteorologia, e la direzione fu lasciata a lungo vacante, mentre l’Osservatorio fu affidato all’astronomo tedesco Wilhelm (o Guglielmo) Tempel. Il nome dell'astronomo è rimasto legato ai disegni delle nebulose, tuttora conservati in Arcetri, che gli valsero il premio reale presso l'Accademia del Lincei del 1879. Di non minore importanza fu la sua ricerca di nuove nebulose con il telescopio di Amici, lavoro solitario condotto in un edificio che si stava deteriorando rapidamente per gravi problemi di costruzione.
La galassia NGC 891 osservata con il telescopio Amici (disegno di W. Tempel) e con il Large Binocular Telescope.
Dopo la morte di Tempel (1889), l'edificio fu ricostruito e nel 1894 fu finalmente nominato un nuovo direttore, l'astronomo padovano Antonio Abetti. La sua figura rappresenta un punto di svolta nella storia dell'Osservatorio. Abetti ebbe il merito di far ricostruire la montatura equatoriale del telescopio di Amici e comprò uno strumento di passaggi che chiamò "piccolo meridiano", cioè un telescopio montato in maniera da ruotare solo attorno ad un asse est-ovest. Antonio Abetti intuì inoltre che il mondo dell'astronomia stava cambiando grazie all'avvento delle "nuove tecnologie del tempo" quali la fotografia e i nuovi telescopi e a collaborazioni che varcavano sempre di più i confini nazionali.
Antonio Abetti (1846-1928; a sinistra) e Giorgio Abetti (1882-1982; a destra)
Tuttavia fu soprattutto Giorgio Abetti, che nel 1921 subentrò al padre nella direzione dell'Osservatorio, a dare ad Arcetri un'impronta internazionale. Nel 1913 aveva partecipato alla spedizione geo-astronomica condotta da Filippo De Filippi in Karakorum con le mansioni di astronomo geodeta e geofisico. Decisivo per la sua formazione fu il primo viaggio che Giorgio Abetti fece nel 1908 negli Stati Uniti. Qui ebbe modo di incontrare George Ellery Hale, personalità fondamentale per la sua educazione scientifica, con il quale instaurò una stretta e proficua collaborazione che lo portò alla costruzione ad Arcetri di una torre solare di 25 metri di altezza, sul modello di quella Mount Wilson negli Stati Uniti.
La Torre solare di Arcetri, una delle prime in Europa, venne inaugurata il 22 giugno del 1925 ed è stata utilizzata quasi ininterrottamente fino al 1972. Più di dodicimila immagini del sole testimoniano l'attività osservativa svolta alla Torre da Abetti e dai suoi assistenti. Il 21 maggio 1921 l’Osservatorio astronomico di Firenze mutò nome e diventò astrofisico. Nel 1923 venne promulgata la legge istitutiva degli Osservatori astronomici come enti autonomi, tuttavia l'Osservatorio di Arcetri sarà annoverato fra quelli autonomi soltanto nel gennaio 1926.
Con Giorgio Abetti nasce una vera e propria "scuola" fiorentina: Attilio Colacevich, Guglielmo Righini, Mario Girolamo Fracastoro e Margherita Hack furono suoi allievi e, a partire dagli anni trenta, l'attività scientifica ebbe un ampio sviluppo soprattutto nell'ambito della fisica solare. Nel 1952, l'anno della spedizione in Sudan per l'eclisse totale di sole, Giorgio Abetti ottenne che l'VIII assemblea dell'Unione Astronomica Internazionale si svolgesse a Roma, a 30 anni dalla prima. Nello stesso anno lasciava l'insegnamento e la direzione dell'Osservatorio.
Ad Abetti succederà Guglielmo Righini che, dal 1953 al 1978, anno della sua morte, si dedicherà soprattutto allo studio di nuovi metodi di indagine della corona solare, in particolar modo introducendo la radioastronomia le cui complesse tecnologie Righini aveva studiato a Cambridge. Righini inoltre organizzerà campagne osservative di eclissi utilizzando aerei in volo: ciò consentiva di prolungare artificialmente il tempo della totalità, volando nel cono d’ombra della luna.
Guglielmo Righini non esitò a inserire l'Osservatorio di Arcetri in un progetto europeo JOSO (Joint Organization for Solar Observations) il cui scopo era quello di individuare i siti di eccellenza astronomica in cui realizzare nuovi osservatori solari; inoltre aderì alla campagna internazionale che coordinava le osservazioni solari in modo da stabilire una rete in grado di sorvegliare il sole 24 ore su 24.
Nel 1978 la direzione dell'Osservatorio fu affidata a Franco Pacini che allargò ulteriormente gli interessi scientifici dell'Osservatorio, sia in campo della ricerca, galattica ed axtragalattica, sia in quello delle tecnologie astronomiche più avanzate, dando ad Arcetri il ruolo primario nell'ambito della ricerca astronomica internazionale che tuttora detiene.
Guglielmo Righini (1908-1978; a sinistra) e Franco Pacini (1939-2012; a destra)
Dal 2002 l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri è parte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). I direttori successivi a Pacini sono stati: Marco Salvati (2001-2005), Francesco Palla (2005-2011), Filippo Mannucci (2012-2017), Sofia Randich (2018/2023).
A sinistra: Francesco Palla (1954-2016), Filippo Mannucci e Marco Salvati. A destra, Simone Esposito e Sofia Randich.
Dal 2024, il direttore è Simone Esposito.