Prima luce per le ottiche adattive di Eris
Ha completato con successo le sue prime osservazioni di prova lo spettrografo Eris (Enhanced Resolution Imager and Spectrograph), uno strumento di nuova generazione installato al VLT (Very Large Telescope) dell’Eso a Cerro Paranal, in Cile. Con Eris sarà possibile osservare il Sistema solare, gli esopianeti e le galassie lontane con un dettaglio senza precedenti grazie anche al suo modulo per l’ottica adattiva completamente a firma italiana. In particolare, l’Istituto nazionale di astrofisica (INAF) è impegnato in prima linea nella progettazione e nella realizzazione del modulo di ottica adattiva e calibrazione di Eris e nell’architettura generale del software di gestione di tutto lo strumento.
Le osservazioni di prova di Eris sono state ottenute in tre fasi per poter testare i limiti dello strumento. Durante una di queste osservazioni è stato possibile rilevare con un dettaglio senza precedenti l’anello interno della galassia Ngc 1097, situata a 45 milioni di anni luce dalla Terra, in direzione della costellazione della Fornace. Per renderci conto della risoluzione di Eris basti pensare che questa immagine mostra una porzione di cielo inferiore allo 0,03 % delle dimensioni apparenti della luna piena.
La galassia NGC 1097 osservata da Eris. Questa galassia si trova a 45 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione della Fornace. Crediti: Martin Kornmesser/Eso
Eris è dotato di un modulo di ottica adattiva che utilizza sensori ad alta risoluzione e ad alta velocità per analizzare gli effetti di disturbo introdotti dall’atmosfera terrestre in tempo reale. Il modulo è capace di inviare, fino a mille volte al secondo, le informazioni alla Adaptive Optics Facility del Vlt, che provvede a correggere tali effetti grazie allo specchio secondario deformabile, utilizzando se necessario una stella guida artificiale prodotta da un raggio laser.
In particolare l’Inaf di Firenze è responsabile di tutto il sistema di ottica adattiva: il team guidato da Simone Esposito e Armando Riccardi ha realizzato i due sensori di ottica adattiva, uno a “stella guida laser” e l’altro “a stella guida naturale”. «Il sistema di ottiche adattive che abbiamo sviluppato per Eris rende lo strumento estremamente versatile fornendo la risoluzione necessaria per tipologie di osservazioni diversificate: dallo studio di pianeti intorno a stelle vicine della nostra galassia, a osservazioni dettagliate di galassie così lontane e deboli da richiedere di generare una stella artificiale con un laser proiettato da terra per far funzionare in modo ottimale il nostro sistema di ottiche adattive», spiega Riccardi, responsabile della realizzazione tecnica del modulo di ottica adattiva di Eris. «Questa versatilità permetterà di andare oltre gli obiettivi prefissati per Eris, fornendo un grimaldello alla capacità degli astronomi di esplorare nuove frontiere per aprire porte su una più profonda conoscenza del cosmo».
L’unità di calibrazione è stata invece realizzata da tecnologi e ricercatori dell’INAF di Teramo coordinati da Mauro Dolci, mentre l’architettura generale del software di gestione di tutto lo strumento è infine sotto la guida dei ricercatori dell’INAF di Padova coordinati da Andrea Baruffolo.
L’INAF ha un ruolo di prima linea nella progettazione e nella realizzazione di Eris: fa parte del Consorzio internazionale insieme al Max Planck Institute (Germania, alla guida del progetto), allo Uk Astronomy Technology Centre di Edimburgo (Scozia), l’Eth di Zurigo (Svizzera), Nova-Leiden (Olanda) e lo European Southern Observatory (Eso).
Comunicato stampa INAF: https://www.media.inaf.it/2022/11/23/prima-luce-ottiche-adattive-eris-vlt-eso/
Press release ESO: https://www.eso.org/public/italy/announcements/ann22015/