150 anni fa - Un'offerta da rifiutare

un articolo della serie: 150 anni fa - le tappe della fondazione dell'Osservatorio di Arcetri

Alla fine del 1864, Giovan Battista Donati, direttore dell'Osservatorio di Firenze, ricevette l'offerta della direzione dell'Osservatorio astronomico di Bologna, e la relativa cattedra universitaria. Cattedra e direzione erano rimaste vacanti dopo la destituzione del precedente titolare Lorenzo Respighi (1824-1889), che - fedele suddito dello stato pontificio - si era rifiutato di giurare fedeltà a Re Vittorio Emanuele II ed al nuovo Regno d'Italia.

Sebbene l'idea di far parte della prestigiosa Università di Bologna avrebbe potuto lusingare Donati, le cattive condizioni - sia strumentali, che di collocazione - dell'Osservatorio gli suggerirono di rifiutare l'offerta - e di rimanere a Firenze. Come si legge nella minuta di una lettera scritta il 26 dicembre ad una non precisata autorità dell'ateneo bolognese (conservata alla Biblioteca nazionale Centrale di Firenze, Carteggi Vari, 325, 82),  Donati schiettamente sosteneva "che per convinzioni che non riguardano me, ma soltanto il vero progresso della Scienza, credo che in quell’Osservatorio non si debbano spendere i denari della Nazione". L'Osservatorio bolognese avrebbe potuto servire all'insegnamento universitario dell'astronomia e della geodesia, ma senza la pretesa di trasformarlo in un centro di ricerca al passo coi tempi.

Invece, per l'Osservatorio di Firenze, dopo il finanziamento della montatura del telescopio Amici, Donati cominciava a nutrire molte speranze. Ed inoltre da alcuni anni gli astronomi italiani avevano incluso Firenze nella lista degli Osservatori da finanziare ed equipaggiare adeguatamente (insieme a quelli di Brera, Capodimonte e Palermo). Questi primi tentativi di riforma degli osservatori astronomici italiani sono descritti in Il riordino degli Osservatori astronomici all'indomani dell'unita d'Italia di S. Bianchi e D. Galli (Giornale di Astronomia, Volume 40/4, dicembre 2014).